Scompare a 68 anni un maestro della scena nazionale: non solo Genova in lutto, una grave perdita per la drammaturgia italiana
Marco Sciaccaluga non c’è più. Ci ha lasciato ieri pomeriggio. Quasi ogni opera teatrale voi abbiate amato nella vostra vita, lui l’aveva diretta. L’aveva estratta dal testo, dalla mente dell’autore. Poi l’aveva instillata nell'anima degli attori e l’aveva portata sul palcoscenico: trasformandola – finalmente – in teatro vero.
Un'infinita lista di autori e attori
In tutta la sua sterminata produzione di spettacoli lui amava citare in particolare Svet, Un nemico del popolo, Morte di un commesso viaggiatore, Un mese in campagna, Re Lear: e chi scrive ha la fortuna di averli visti tutti. Sciaccaluga era malato da tempo, e ultimamente aveva diradato le sue apparizioni pubbliche. Avrebbe compiuto 68 anni il prossimo agosto. Si era formato alla scuola del teatro Stabile di Genova: il suo maestro era stato un gigante come Luigi Squarzina. A Genova è rimasto per tutta la sua vita lavorativa, anche se ha diretto diversi spettacoli prodotti da altri teatri italiani.
Allo Stabile debuttò ad appena 22 anni con la regia di un testo duro, difficile e provocatorio come Equus di Peter Shaeffer. Negli anni diventò regista principale dello Stabile, e poi condirettore. Avvenne quando Ivo Chiesa, il padre dello Stabile, lasciò il timone ai due allievi in cui riponeva più fiducia: Marco Sciaccaluga, appunto, e Carlo Repetti, anche lui mancato pochi mesi fa. Dal 2016 era direttore della Scuola di recitazione.
Dopo Equus, Sciaccaluga mise la firma a un altro spettacolo rimasto nella storia del teatro genovese: La bocca del lupo, adattamento di Arnaldo Bagnasco da Remigio Zena: in scena attori celebri o astri nascenti come Lina Volonghi, Ferruccio de Ceresa, Camillo Milli, Claudio Gora, Myria Selva, Elisabetta Pozzi, Fulvia Bardelli, Giorgio Gallione, Marcello Cesena, Carla Signoris, Claudio Lizza e Massimo Olcese.
Poi ha diretto attori come Eros Pagni, Gabriele Lavia, Vittorio Franceschi, protagonisti di molti spettacoli nati a Genova, e ha fatto da levatrice a emergenti come Alice Arcuri, Orietta Notari, Barbara Moselli, Gianluca Gobbi, Roberto Serpi, Alberto Giusta: l’ultima leva del teatro genovese, che ora è affranta. L’ultimo spettacolo che ha diretto è stato nel 2019, appena prima del Covid: Rosencrantz e Guildestern sono morti, da Stoppard.
Quasi profetico il suo Rosencrantz quando afferma: "Attori! Io sto parlando della morte e voi della morte non avete alcuna esperienza. Morite migliaia di morti occasionali e rientrate in scena con un altro cappello. Ma dopo la morte nessuno si rialza e non ci sono applausi. Solo silenzio e qualche vestito usato".
"Si è spenta una luce"
Il Teatro Nazionale di Genova lo saluta dalla sua homepage: “Si è spenta una luce in teatro. È mancato ieri sera il Maestro Marco Sciaccaluga, per oltre quarant'anni colonna portante del Teatro di Genova, di cui è stato regista residente, condirettore, consulente artistico e direttore didattico della Scuola di Recitazione.
Il Teatro è stato la sua vita e la sua casa. La camera ardente sarà allestita sul palco del Teatro Ivo Chiesa, dove ha messo in scena decine di spettacoli, dirigendo alcuni degli attori più importanti della storia teatrale italiana. Tutti coloro che lo desiderano potranno tributargli un ultimo saluto domani, venerdì 12 marzo, dalle ore 10 alle 19”.
E il direttore Davide Livermore aggiunge: «Ci sono artisti che per la loro sapienza e grazia sono capaci di creare una comunità teatrale. Marco Sciaccaluga è stato uno di questi. Un maestro, un punto di riferimento assoluto per il teatro nazionale e internazionale».
Ha interpretato autori come Molière, Tolstoj, Cechov, Shakespeare, Plauto, Strindberg, Machiavelli, Brecht, Frayn, Calderòn, Miller, Goldoni, Beckett, Pirandello, Turgenev, Pinter, Corneille, Shaw, Koltés, Euripide, Bernhard, con tutti gli attori italiani del suo tempo. Un eclettismo senza limiti.
“Grande lutto nel panorama culturale genovese, ci ha lasciati Marco Sciaccaluga – afferma l’assessore comunale alla cultura, Barbara Grosso – Oggi Genova ha perso un grande artista”.
Marco Sciaccaluga ha diretto spettacoli per gli stabili Catania, Torino, Trieste e del Veneto; per compagnie private (Glauco Mauri (La dodicesima notte, 1985), Carlo Giuffré (Pane altrui, 1988), Giulio Bosetti (Morte di un commesso viaggiatore, 1986), Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice (Esuli, 1986), Mino Bellei (Le lettere di Lewis Carroll, 1983), Ugo Pagliai e Paola Gassman (Giù dal monte Morgan, 1993)) o rassegne nazionali (Ente Teatrale Fiesolano, Festival di Spoleto, Festival di Taormina e Estate Teatrale Veronese.
Nella sua carriera ha diretto, tra gli altri, attori come Eros Pagni, Lina Volonghi, Alberto Lionello, Elsa Albani, Ferruccio De Ceresa, Mariangela Melato, Gabriele Lavia, Tullio Solenghi, Franco Branciaroli, Vittorio Franceschi, Andrea Jonasson. Ha firmato alcune regie (Racine, Molière, Držić) anche in Croazia: a Spalato e a Zagabria, e in Olanda, al Teatro Nazionale di Rotterdam. Ma ha fatto anche cinema, radio, televisione, eventi. Lo spettacolo passava attraverso la sua mente e i suoi occhi.